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domenica 1 maggio 2011

Glenn Miller-In The Mood

Alton Glenn Miller  è stato un trombonistadirettore d'orchestra e compositore statunitense. Fu un musicista jazz e direttore d'orchestra tra i più noti dell'epoca swing, e autore di brani celeberrimi come Moonlight serenade e In The Mood.

La carriera musicale  

Nel 1938 formò un secondo gruppo, la Glenn Miller Orchestra, che ottenne subito un grande successo di pubblico. A cavallo tra gli anni trenta e quaranta fu l'orchestra più popolare negliStati Uniti. Tra i pezzi più celebri del suo repertorio, si ricordano In the MoodChattanooga Choo ChooPennsylvania 6-5000String of Pearls e Moonlight Serenade.

Il primo disco d'oro della storia

Il 10 febbraio 1942 Glenn Miller ricevette il primo Disco d'oro della storia per la sua incisione di Chattanooga Choo Choo, che aveva venduto oltre un milione di copie in appena tre mesi. Per celebrare il successo del suo artista, la casa discografica RCA Victor si inventò la trovata pubblicitaria di dipingere d'oro una copia del disco e gliela consegnò a sorpresa durante una trasmissione radiofonica in diretta.

La seconda guerra mondiale

Nel 1942 Miller si arruolò volontario nell'aviazione degli Stati Uniti, per dare il suo contributo alla guerra che il suo paese stava combattendo. Con il grado di capitano , fu messo a capo dell'orchestra militare il 9 luglio 1944 e assegnato all'intrattenimento delle truppe all'estero.
Miller scomparve improvvisamente il 15 dicembre 1944, mentre sorvolava la Manica a bordo di un aereo militare per raggiungere Parigi, dove la sua orchestra avrebbe dovuto suonare per i soldati che avevano da poco liberato la capitale francese.
Il suo corpo non fu mai recuperato. Come disperso in guerra, nell'aprile del 1992 gli fu dedicata una lapide nel Cimitero Nazionale di Arlington.

♫ Bob Dylan - Blowin' In The Wind

Blowin' in the Wind è una famosa canzone di contenuto pacifista scritta da Bob Dylan nel 1962 e pubblicata la prima volta l'anno successivo nell'album The Freewheelin' Bob Dylan.
Questo brano è da molti considerato il manifesto della generazione dei giovani statunitensi disillusi dalla politica portata avanti negli anni cinquanta e sessanta dal loro paese e sfociata dapprima nella guerra fredda e poi nella guerra del Vietnam.
Quando scrisse questo motivo, Dylan non era ancora quel paladino della controcultura che dopo pochi anni avrebbe rimesso in discussione - con la propria attività artistica di poeta e musicista - antichi pregiudizi e paure nuove; ma già allora  era in grado di mostrarsi cosciente e padrone - in termini di comprensione del senso delle cose - dei nuovi pericoli derivanti dall'era atomica.
Nel ritornello - rivolto metaforicamente ad un ipotetico amico, nel quale si potrebbe identificare l'intera umanità - viene data una risposta che lascia uno spiraglio all'ottimismo: una risposta che c'è, e a portarla basterà un soffio di vento.Tre semplici strofe sono in questo caso sufficienti al compositore-poeta per interrogarsi su tematiche sociali ed esistenziali. In particolare, al centro della sua visionaria poeticità sono il senso della condizione umana e l'incapacità dell'uomo di ripudiare in maniera definitiva e totale ogni tipo di guerra.

"Va pensiero" (G.Verdi)





Va, pensiero, sull'ali dorate;

  Va, ti posa sui clivi, sui colli,
  Ove olezzano tepide e molli
  L'aure dolci del suolo natal!

Del Giordano le rive saluta,

  Di Sionne le torri atterrate...
  Oh mia patria sì bella e perduta!
  O membranza sì cara e fatal!

Arpa d'or dei fatidici vati,

 Perché muta dal salice pendi?
  Le memorie nel petto riaccendi,
  Ci favella del tempo che fu!

O simile di Solima[3] ai fati

  Traggi un suono di crudo lamento,
  O t'ispiri il Signore un concento
  Che ne infonda al patire virtù!